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Il linfedema è un ristagno di linfa nei vari distretti dell’organismo, espressione di una compromissione del sistema linfatico.
Generalmente, il linfedema si manifesta negli arti inferiori o superiori ed è asimmetrico, ovvero compare in un solo arto. Tuttavia, alcuni pazienti sviluppano il linfedema in entrambe le gambe o le braccia: in simili circostanze, un arto risulta visibilmente più gonfio dell’altro.

Chiaramente, non tutti i linfedemi sono uguali: il gonfiore può essere più o meno importante in base alla gravità della condizione. In alcuni pazienti si osserva un lieve gonfiore dell’arto colpito, mentre in altri il quadro clinico può degenerare in vera e propria elefantiasi.
Oltre all’edema cronico, il paziente affetto da linfedema può lamentare altri sintomi, di seguito elencati:
    Alterazione della cromia della pelle. Lungo l’arto colpito dal linfedema, non è raro osservare una variazione della cromia della cute: la pelle tende a scolorire e diviene lucida
    Difficoltà di muovere o piegare l’arto colpito da linfedema
    Ispessimento della pelle
    Pelle fragile, suscettibile alle infezioni
    Percezione costante di appesantimento e costrizione dell’arto affetto da linfedema
    Prurito e tensione della pelle dell’arto coinvolto
Il lindefema non è una malattia dolorosa in sé; piuttosto, il “dolore” riportato dai pazienti è riferito alla costante sensazione di oppressione, conseguenza del gonfiore localizzato.

LINFEDEMA PRIMARIO
Le forme primarie (non derivate) sono formate da anomalie congenite del sistema linfatico che possono essere di varia natura (morfologiche e funzionali):
    Edema linfatico congenito
    Edema linfatico precoce
    Edema linfatico tardivo
Il linfedema primario coinvolge prevalentemente, ma non esclusivamente, gli arti inferiori.
Nonostante la causa sia una alterazione congenita delle vie linfatiche, l’edema è solo molto raramente presente sin dalla nascita. Nella maggior parte dei casi il suo esordio avviene entro i 35 anni (insorgenza precoce), con un picco di comparsa intorno ai 17 anni; non è rara tuttavia è la sua insorgenza dopo i 35 anni (insorgenza tardiva). Colpisce prevalentemente il sesso femminile (rapporto femmine:maschi, 7:1) e coinvolge nella metà dei casi un solo arto mentre un interessamento bilaterale è riscontrabile soltanto nel 25% dei casi.

LINFEDEMA SECONDARIO
Il linfedema secondario può conseguire a patologie (adenopatie, diabete, linfangite, cellulite batterica, erisipela, filariosi linfatica) o derivare dalla rimozione chirurgica dei linfonodi (eseguita, per esempio, per asportare masse tumorali).
L’ostruzione, causa del linfedema, viene causata da un’altra malattia, sovente si tratta di forme tumorali ma possono essere dovute a adenopatie, sindrome postflebitica, linfangite.
Il linfedema si manifesta dopo il trattamento chirurgico di asportazione di linfonodi e/o la radioterapia effettuate per una malattia neoplastica.
Nonostante il miglioramento delle tecniche chirurgiche, sempre meno invasive, e radioterapiche l’incidenza del linfedema rimane significativa: nelle persone operate per tumore al seno circa il 25% di coloro che hanno subito una asportazione dei linfonodi ascellari e anche il 5% di coloro che hanno subito l’asportazione del linfonodo sentinella, possono presentare un linfedema clinicamente rilevante negli anni successivi. Tale incidenza è addirittura superiore, intorno al 40 %, delle persone sottoposte ad interventi di asportazione dei linfonodi inguinali, pelvici ed addominali come effettuato in caso di tumori in campo ginecologico e urinario. Queste percentuali aumentano significativamente se, oltre all’asportazione dei linfonodi, si rende necessario anche un trattamento radioterapico.
La comparsa del linfedema è molto precoce solo in pochi casi mentre, solitamente, insorge nel corso dei primi 2-3 anni dalle cure chirurgiche; in diversi casi può comparire anche dopo molti anni dall’intervento. Il linfedema dell’arto superiore compare infatti nel 60% dei casi entro 2 anni dall’intervento e l’80% entro 5 anni, mentre il linfedema dell’arto inferiore compare nell’80% dei casi entro 1 anno dall’intervento.

Formato
40 compresse